venerdì 25 marzo 2011

Uscita Fotografica Domenica 27 Marzo 2011

Salve a tutti, vi ricordo che l'uscita è stata fissata per domenica 27 Marzo.
Il ritrovo è previsto per le 9.30 davanti alla sala di posa, destinazione Massa Marittima.

Mi raccomando, ricordatevi di rimettere gli orologi che sabato notte entra l'ora legale!

sabato 19 marzo 2011

Diaframma ed otturatore in azione

Stefano, uno degli iscritti al corso del lunedì, mi ha segnalato questo video che mostra molto bene ciò che succede a diaframma ed otturatore durante lo scatto.

Come vi ho descritto nella prima lezione, il diaframma, che è incorporato nell'obiettivo, si chiude solo al momento dello scatto.
Prestate particolare attenzione all'otturatore (a destra) e noterete che non si apre mai completamente.
L'otturatore è costituito da due tendine che si mettono in movimento in tempi diversi e scorrono d'all'alto in basso, lasciando aperta solo una piccola fessura.

venerdì 18 marzo 2011

I compiti per casa del lunedì e del giovedì


Ed ecco qua alcune delle immagini realizzate dai due gruppi.
Le due sequenze ai lati sono le immagini realizzate dai ragazzi del lunedì sul tema "Una Storia in 4 Immagini". Tema che, la settimana scorsa, avevo assegnato ad entrambi i gruppi.

In fondo al post, invece, ho pubblicato le immagini realizzate dal gruppo del giovedì sul tema "Il Vento".

Che dire, sono molto soddisfatto perchè si vede un generale progresso nel vostro modo di scattare.


Complimenti a tutti.










venerdì 11 marzo 2011

Una Storia in 4 Immagini, Gruppo del Giovedì

Questo è forse il tema che mi sta più a cuore, perchè mira a farvi comprendere come organizzare un'insieme di immagini, come lavorare senza concentrarsi esclusivamente sul singolo scatto, come, immagino facciate di solito.
Vi rimando al post su Michael Wolf per ulteriori considerazioni in merito alle serie coerenti di immagini.

Sono rimasto piacevolmente impressionato dalle serie che avete realizzato, perchè ognuno di voi ha sviluppato il tema in modo creativo, sfruttando diverse tecniche per dare forza alla propria storia.

C'è stata, inoltre, una bella varietà nelle tematiche trattate, da storie completamente inventate al racconto della prorio giornata.

Bravi, sono proprio contento, ora datevi da fare col prossimo tema, che è abbastanza ostico: "Il Vento".

Buon lavoro.

p.s.: Lunedì vedremo i lavori dell'altro gruppo sullo stesso tema...






Qui a fianco abbiamo "Uovo di Cavaliere", dell'ottima Silvia, e sotto abbiamo "Il Mio Giorno di Lavoro" del tecnicissimo Riccardo




Segue "Una Giornata in Punta di Piedi" di Francesca



Compiti per Casa Gruppo del Lunedì: Lo spazio

Il tema per questa settimana era lo spazio e mi rendo conto che non era proprio facilissimo.
Volevo che giocaste con la profondità e con le geometrie della scena.
Naturalmente il tema resta aperto, come tutti gli altri che ho assegnato fino a questo momento e vi invito a sperimentare anche i temi dell'altro gruppo.

Intanto, per farvi un idea, vi invito, in caso non l'abbiate già fatto, a dare un'occhiata ai lavori di Peter Lik, un fotografo che ho segnalato ieri e che, sicuramente, vi darà qualche spunto su come gestire spazi e geometrie all'interno della vostra composizione.


Naturalmente le foto contenute in questo post sono state realizzate dai partecipanti al corso.



giovedì 10 marzo 2011

Fotografi: Michael Wolf

Oggi vi presento Michael Wolf, nella fotografia è il signore più basso con la macchina fotografica appesa al collo.
Simpatico no?

Quest'anno Wolf ha partecipato al World Press Photo proponendo una serie d'immagini abbastanza provocatoria per un concorso fotogiornalistico.
Infatti, il simpatico Wolf, ha presentato il suo lavoro "Street View: Una Serie di Sfortunati Eventi" , articolato su un'insieme di immagini provenienti da tutto il mondo, ma realizzate senza muoversi da casa sua. Come ha fatto?

Conoscete il servizio Street View di Google?
Se non sapete che cos'è ve lo spiego molto rapidamente, è un servizio integrato in Google Maps, che permette di vedere una località come se ci trovassimo là, possiamo voltarci in ogni direzione e muoverci nell'ambiente, esplorando le piazze più famose del mondo direttamente dal nostro pc. Google ha realizzato questo piccolo prodigio sguinzagliando in tutto il mondo centinaia di automobili dotate di macchine fotografiche capaci di catturare immagini a 360°. Queste auto non hanno fatto altro che girare per le strade scattando fotografie ad intervalli regolari. Le immagini così ottenute sono state montate assieme ed il risultato è l'ormai famoso Google Street View.

Bene, il signor Wolf ha acceso il suo computer ed ha cominciato ad esplorare il mondo con Street View e, ogni volta che trovava una scena interessante, impugnava la sua macchina fotografica e scattava un'istantanea al monitor del suo computer.
Il risultato finale è, a mio avviso, molto interessante dal punto di vista concettuale, oltre che estremamente divertente.
Ciò che conta, in questo caso, non è tanto la mia personale opinione sul lavoro di Wolf, quanto il fatto che anche al World Press Photo lo hanno trovato interessante, assegnandogli una menzione d'onore.

Non voglio addentrarmi in considerazioni realative alla natura del fotogiornalismo ed alla "morale" del fotografo, come hanno fatto molti degli addetti ai lavori. Mi limito semplicemente ad osservare divertito un fotografo che si diverte (scusate il gioco di parole). Il succo della questione è che a volte il creativo ottiene molto con poco, come in questo caso, il signor Wolf, ha avuto un'idea semplice e l'ha realizzata, ottenendo un riconoscimento importante e facendo riflettere tutta una categoria di professionisti dell'immagine.

Certo, Michael Wolf non è proprio il signor nessuno, in passato ha vinto il World Press Photo almeno un paio di volte e, di sicuro, se avessi mandato io un lavoro del genere, probabilmente, non l'avrebbero neppure preso in considerazione.

Detto ciò, il vero motivo per cui vi sto segnalando Michael Wolf non è la menzione d'onore assegnatagli dal World Press, ma le sue serie di immagini.
Torniamo un attimo sulla serie di Street View che, oltretutto, fa parte di un lavoro ancora più ampio che si articola su tante piccole serie tematiche (che potrete trovare sul suo sito mescolate alle altre gallerie).
Il valore estetico del lavoro in sè, in questo caso particolare, è quello che è, insomma, stiamo parlando di immagini scattate ad un monitor... Ed anche analizzando le singole fotografie, al massimo ci può capitare di sorridere, osservando le scene che le automobili di Google hanno immortalato in maniera assolutamente casuale, ma nulla di più, soffermandosi solo sulle singole foto in sè per sè questo lavoro non ci da molto altro.

Se invece cambiamo livello di analisi e ci spostiamo dal particolare al generale, osservando il lavoro nell'insieme, ecco che come minimo ci viene da pensare. Questo lavoro solleva tutta una serie di problematiche realtive alla nostra società, parla di un mondo inondato di immagini, affogato, vengono fuori implicazioni legate al nostro futuro, al futuro del fotogiornalismo, alla nostra privacy e quant'altro.
Questa serie ritrae uno spaccato, un aspetto del nostro mondo e genera un pensiero nella mente dell'osservatore.

Quando preparavo l'esame di biologia mi hanno dato una piccola infarinatura di chimica. La chimica è la disciplina degli intrecci, delle mescolanze tra elementi diversi.
In particolare mi colpì un concetto, quello delle proprietà emergenti, ovvero, quel fenomeno che fa si che da un "miscuglio" di due elementi, possa venir fuori una molecola dotata di caratteristiche che nessuno dei due elementi originari possedeva.
Il vecchio adagio filosofico del Tutto Diverso dalla Somma delle Parti.
Una serie coerente di immagini ha questa caratteristica, ha un valore aggiunto rispetto alle singole foto che la compongono e va sempre analizzata e realizzata pensando all'insieme e non al singolo scatto che, se isolato dal contesto, perde gran parte del significato.

Ritorniamo al lavoro su Street View ed aggiungiamo un ulteriore elemento, le foto realizzate da Wolf sono state esposte nelle piazze e nei luoghi che ritraevano, e questo arricchisce di ulteriori significati il lavoro nell'insieme, facendogli fare il vero salto di qualità.
L'immagine viene restituita al suo contesto e scattando un'ulteriore fotografia si chiude il cerchio, ed il lavoro cambia di nuovo faccia.

Scusatemi se mi sono dilungato un pò, odio giocare a fare il critico, ma queste riflessioni sono molto coerenti e, immagino, anche utili per lo svolgimento del tema della settimana: Una Storia in 4 Fotografie.

Prima di chiudere vi segnalo altre due serie, a mio parere assolutamente geniali, realizzate sempre da Wolf.

La prima è Tokyo Compression, e raccoglie immagini realizzate sui treni di Tokyo.




La seconda è A Transparent City, realizzata attraverso le finestre dei grattacieli di Chicago.


Fotografi: Peter Lik


La scorsa settimana, Stefano, uno degli iscritti al gruppo del lunedì, mi ha segnalato questo Peter Lik, fotografo paesaggista australiano... Mooolto australiano, come potete vedere dalla foto.

Vi accorgerete subito che Lik è agli antipodi rispetto a Paolo Pellegrin (il fotografo che vi ho segnalato la scorsa settimana) e non solo perchè fotografano soggetti differenti.
Le parole chiave oggi sono tecnica, pulizia e perfezione.
La sensibilità la do sempre per scontata quando si parla di fotografi di un certo livello

Vi invito calorosamente a farvi un giro sul suo sito web per dare un'occhiata alle sue gallerie, prestate particolare attenzione alle composizioni, ai punti di ripresa, all'uso delle geometrie presenti nella scena. Vedrete un'applicazione magistrale di molti dei concetti affrontati durante le lezioni.

Se vi dovesse balenare in testa l'idea che è facile fare delle grandi fotografie con simili scenari, datevi subito trenta frustare e passate le prossime due ore in ginocchio sui ceci.
La fotografia paesaggistica a questi livelli richiede una perseveranza incredibile, è necessario capire quando potremo trovare la luce migliore per fotografare una data scena, ed oltre alla luce occorrono anche le giuste condizioni metereologiche, non è sufficiente passare là la domenica pomeriggio e scattare.




lunedì 7 marzo 2011

Montare una sequenza di immagini con Gimp

Dopo aver assegnato il tema Una Storia in 4 Immagini, ho ricevuto un sacco di richieste su come montare le quattro fotografie in una sola immagine, e perciò, come promesso, ecco a voi un piccolo tutorial che vi descrive la procedura. Ovviamente siete liberissimi di non montare insieme le immagini e portarle così come le avete scattate.

Il tutorial fa riferimento a Gimp, incoraggio l'uso di questo programma per svariate ragioni: innanzitutto è completamente gratuito e potrete scaricarlo liberamente da qua, in secondo luogo, ha tutte le funzioni che possono servire ad un fotoamatore (e non solo), infine, la logica che sta dietro al suo utilizzo è esattamente la stessa del ben più noto e costoso Photoshop, perciò ritengo che Gimp sia ottimo per cominciare a prendere contatto con i programmi di foto ritocco.

Vorrei precisare che con questo sistema non otterrete la sequenza con decorazione simil-pellicola, che il nostro Riccardo ha applicato alla sua sequenza sul movimento. Otterrete semplicemente le foto montate su uno sfondo. Questo metodo da risultati meno pittoreschi ma è molto più flessibile ed adattabile alle vostre idee.


Il primo passo, una volta scelte le immagini da inserire nella sequenza, è di ridimensionare le singole fotografie, altrimenti otterrete un file enorme e difficile da gestire con pc poco prestanti.

Aprite una ad una le vostre fotografie e ridimensionatele:


Immagine > Scala Immagine...

Quello che ho appena scritto indica che dovrete andare nel menù "Immagine", che trovate nella barra superiore della finestra di Gimp, e dovete scegliere la voce "Scala Immagine..." D'ora in avanti tutte le selezioni da fare nel menù saranno indicate in questo modo.

Si aprirà questa finestra:

Sotto alla dicitura "dimensione Immagine", trovate i valori di largezza ed altezza della vostra fotografia espressi in pixel. Dovrete andare a modificare uno di questi due valori, l'altro varierà di conseguenza, mantenendo le proporzioni dell'immagine originale. Per applicare la modifica dovete cliccare sul pulsante "Scala", posizionato nella parte inferiore della finestra.

Per i nostri scopi una dimensione sul lato lungo di 800 pixel dovrebbe essere più che sufficiente.


Con questa procedura potrete ridurre le dimensioni delle vostre foto mantenendo le proporzioni originali, se invece volete variare anche il formato della fotografia, per esempio applicando un taglio quadrato, prima di ridimensionare l'immagine dovrete ritagliarla usando lo strumento "Ritaglia", che trovate nel pannello "Strumenti".
Vi consiglio di mantenere le stesse dimensioni e proporzioni per tutte e quattro le immagini della sequenza, in modo da non complicarvi troppo la vita, ma ovviamente siete liberi di fare come meglio credete purchè la vostra scelta sia coerente con il senso che volete dare alla composizione.

Una volta ridimensionate le immagini, salvatele in una cartella a parte, senza sovrascrivere i file originali.
La cosa più saggia sarebbe effettuare subito una copia degli originali in una cartella a parte e lavorare su quella.Vi consiglio di mantenere sempre gli originali delle vostre fotografie, perchè sono l'equivalente dei vostri negativi.

Se non vi piace la lavorazione che avete applicato ad una foto e non avete conservato il file originale, non potrete più tornare indietro!


Ora passiamo al secondo punto della procedura, dovrete creare lo sfondo sul quale andrete a montare la sequenza.

File > Nuovo


Si aprirà la finestra riportata a destra, con la quale il buon Gimp vi chiede di inserire le dimensioni della vostra immagine.
Dovrete assegnare dei valori in pixel che vi permettano di inserire tutte le vostre immagini, qua si tratta di fare un pò di somme e moltiplicazioni. Considerate prima di tutto come volete che si sviluppi la sequenza, in orizzontale in verticale, oppure con un montaggio di immagini affiancate a due a due, o qualunque altro tipo di montaggio vi venga in mente. Dovrete impostare dei valori che siano uguali almeno alla somma dei lati delle vostre singole immagini, sia in orizzontale che in verticale. Vi consiglio di stare un pò più larghi, in considerazione dell'eventuale spazio tra un'immagine e l'altra e dell'eventuale bordo che potreste decidere di inserire. Immettete quindi dei valori che sia almeno un centinaio di pixel più abbondanti della somma dei lati delle fotografie, potrete poi tagliare ciò che avanzerà a fine lavoro con lo strumento "Ritaglio".

Il vostro sfondo sarà bianco, se volete dargli un altro colore usate lo strumento "Riempimento di Colore", il famoso secchiello che trovate nel pannello strumenti.

Una volta creato lo sfondo dovrete importare le vostre immagini in Gimp, e potrete farlo semplicemente trascinandole all'interno della finestra di Gimp. Le selezionate col mouse e le spostate dentro a Gimp sopra al vostro sfondo. A questo punto non dovrete far altro che allineare le fotografie come meglio credete utilizzando lo strumento "Sposta", che trovate nel pannello strumenti contrassegnato dall'icona con le quattro frecce.

Una volta allineate le immagini potrete applicare il taglio con lo strumento "Ritaglia" e salvare la vostra composizione.

Per salvare scegliete sempre "Salva Come" ed impostate il formato jpg. Se Gimp non vi assegna automaticamente l'estensione jpg accanto al nome del file potrete inserirla manualmente, digitandola sulla tastiera oppure cliccando sul "+" che precede la dicitura "seleziona ripo di file", si aprirà un elenco di formati di file, voi dovrete scegliere jpg.

sabato 5 marzo 2011

Piccoli Fotografi Crescono

Noto con piacere che cominciate a partecipare sempre di più al blog, in particolare vediamo l'ottimo Riccardo che si diletta scrivendo dotte citazioni nei commenti ai post e l'amico Mirco che rilancia cimentantosi nei suoi sproloqui filosofeggianti sulla natura della fotografia.
Bravi bravi...

Dopo avervi assegnato il tema "Una storia in 4 fotografie" ho ricevuto diverse richieste di delucidazioni su come montare insieme queste benedette 4 immagini, perciò, entro martedì cercherò di pubblicare un piccolo toutorial su come realizzare questo montaggio su Gimp.

Ed ora l'immancabile gogna settimanale con alcune delle foto realizzate dagli iscritti. Il tema, signore e signori, era "Il Movimento":




Ed ora una piccola comunicazione di servizio: La direzione declina ogni responsabilità in caso vi schiantiate contro un muro tentando di fotografare le strisce bianche della strada mentre siete al volante della vostra automobile.
Fotografate con prudenza, grazie.



venerdì 4 marzo 2011

Tema per il gruppo del giovedì

Scrivo questo post al volo per comunicare il tema della settimana per il gruppo del giovedì. Ragazzi, sbizzarritevi con "Una storia in 4 fotografie".
Dovrete cercare di raccontare un evento, una vostra giornata, una storia vera o inventata, usando solo 4 fotografie, nè una di più, nè una di meno.

Buon lavoro!

mercoledì 2 marzo 2011

Fotografi: Paolo Pellegrin

Il signore che vedete nella foto a lato è Paolo Pellegrin, un fotografo di reportage affiliato alla storica agenzia Magnum.
Oggi parleremo di lui, o meglio, oggi daremo un'occhiata alle sue immagini, perchè di chiacchiere sulla fotografia ne facciamo fin troppe e va a finire che ci dimentichiamo che le fotografie è più bello guardarle che commentarle.

Osservando i suoi lavori vedrete immagini rumorose, mosse, composizioni che se ne infischiano della regola dei terzi ed altre cose simili, come giustamente hanno segnalato questi espertoni di fotografia in questa fantastica discussione dal titolo, "Che Brutte Foto fa Paolo Pellegrin!"(cliccate per leggerla).
Ebbene, queste immagini "imperfette", colpiscono e fanno male come una badilata in piena faccia, hanno una forza enorme e, anzi, a mio modesto parere, la sporcizia e le imprecisioni ne esaltano la drammaticità. Osservate in particolare come Pellegrin usa la luce ambiente, l'illuminazione è sempre perfetta nelle sue foto. 

Ora basta, la fotografia non si racconta, la fotografia va osservata, perciò fate una ricerca su Google e date uno sguardo al fantastico occhio di  Paolo Pellegrin








martedì 1 marzo 2011

Ancora sui compiti per casa


Eccomi di nuovo qua a parlare dei vostri compiti per casa, il tema assegnato al gruppo del lunedì era la luce, perfettamente speculare a quello dell'altro gruppo. In realtà i due temi, luce ed ombra, oltre ad essere complementari sono quasi completamente sovrapponibili, in altre parole, sarebbe possibile svolgere l'uno riferendosi all'altro, e viceversa.
L'ombra è una conseguenza della luce, è cosa nota.


Se vi fermate un istante a riflettere capirete quanto, queste due tracce, la luce e l'ombra, siano legate agli argomenti trattati nella prima lezione sull'esposimetro e l'esposizione. Giocare con luci ed ombre dovrebbe aiutarvi a prendere confidenza con la natura della luce ed il suo uso in fotografia.
Anche le due tracce che ho assegnato per i prossimi incontri non sono state scelte casualmente, dietro al Movimento (gruppo del giovedì) e allo Spazio (gruppo del lunedì) si nasconde un invito a porre l'attenzione sui tempi di scatto (movimento) e sull'apertura del diaframma (spazio).

Ora vi darò qualche consiglio per aiutarvi ad ottenere risultati un pò più accattivanti, in realtà nulla di nuovo, sono tutte cose di cui vi ho parlato commentanto i vostri lavori a lezione.

Semplificate: Eliminate dalla scena tutti gli elementi inutili, realizzate inquadrature pulite, all'interno delle quali dovrete cercare di inserire solamente ciò che è strettamente necessario per dare un senso all'immagine. Se una foto contiene troppi elementi può risultare disordinata e, perciò, di difficile lettura.
Dovrete aiutare l'osservatore a percepire ciò che avete visto voi nel momento in cui avete deciso di scattare la vostra fotografia.

Distribuite gli elementi all'interno del fotogramma seguendo una logica precisa: Niente deve essere causale, cercate di comporre organizzando gli spazi all'interno del fotogramma in modo da guidare l'attenzione dell'osservatore sugli elementi di interesse dell'immagine.
Per fare ciò, potrete giocare con gli spazi vuoti e con le geometrie presenti nella scena ecc ecc.

Sfruttate le luci e le ombre: L'occhio è attratto dalle zone più luminose della fotografia, perciò è importante cercare di porre gli elementi di interesse della nostra immagine nelle zone più luminose della scena.



Infine, vi invito a non abbandonare le vecchie tracce e continuare a sperimentare con le vostre macchine fotografiche, magari anche seguendo i temi assegnati all'altro gruppo.